Un brano al giorno – 31 ottobre 2019

perigeo

Via Beato Angelico – Perigeo – Genealogia

Lasciamo la musica d’autore e ritorniamo al progressive. Per l’esattezza, passiamo al jazz-rock del Perigeo, gruppo di straordinari musicisti che hanno suonato insieme dal 1971 al 1977. Giovanni Tommaso (basso e contrabasso), Franco D’Andrea (tastiere), Claudio Fasoli (sax), Bruno Biriaco (batteria) e Tony Sidney (chitarra), dopo lo scioglimento del gruppo, hanno avuto una carriera importante come jazzisti.

Tra le cose che più si ricordano del Perigeo vanno menzionati i concerti di apertura delle esibizioni italiane dei mitici Weather Report, durante i quali riscuotevano più successo degli artisti principali. La produzione complessiva del Perigeo consiste in 5 album tra cui Genalogia, del 1974, LP che fu uno dei miei primi acquisti musicali.

Il brano di oggi è Via Beato Angelico che mi è particolarmente caro perché lo passavano in radio a Supersonic e Per Voi Giovani e la sera lo ascoltavo spesso. Riporto anche il link all’esecuzione del pezzo durante la one-shot reunion del 23 luglio di quest’anno a Firenze. Una chicca!

 

Via Beato Angelico – Perigeo

Via Beato Angelico – Perigeo – Live reunion del 23/7/2019 a Firenze

Brescia – Inter 1 – 2

Brescia-Inter

Partita sofferta e tre punti nel carniere, la cosa più positiva della serata.
Dopo un primo tempo, tutto sommato, positivo anche se giocato al piccolo trotto, quasi ci si volesse amministrare dopo le fatiche ravvicinate degli ultimi giorni, una ripresa che ha messo a dura prova le pur allenate coronarie dei tifosi nerazzurri. Il Brescia, non il Barcellona, ci ha schiacciato nella nostra area e abbiamo visto i sorci verdi anche dopo che Lukaku aveva tirato fuori dal cilindro un gol di rara bellezza che, almeno per un po’, metterà a tacere i detrattori più o meno icardiani.
Secondo me la rosa non è sufficientemente ampia nel senso che non ci sono sostituti all’altezza dei titolari e non sto ad elencarli. L’assenza di Sensi costringe Brozovic a cantare e portare la croce e perdiamo in termini di incisività in avanti e copertura in difesa. Speriamo di recuperarlo presto.
Tra i singoli buona partita di Handa, Candreva, Barella (anche se meno brillante del solito) ed i due attaccanti. Godin e Skriniar mi sono sembrati un po’ in difficoltà e permangono le perplessità sull’assortimento della nostra linea a tre. Anche Asamoah ha lasciato a desiderare.
Nei prossimi giorni riposeremo, fino a sabato. Poi testa al Bologna, ma soprattutto al BVB con la speranza che l’andare avanti in CL sia da stimolo all’ingaggio di un paio di giocatori di livello per i ruoli che mostrano carenze

Un Faber al giorno – 30 ottobre 2019

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Anime Salve, pubblicato nel 1996, è l’ultimo album di inediti di De André, realizzato in collaborazione con Ivano Fossati, autore di quasi tutte le musiche mentre i testi sono stati scritti, prevalentemente, da Fabrizio.

L’album è un viaggio nel mondo degli umili e dei reietti, tema ricorrente e caro a De André: il transessuale, il rom, l’amante, il pescatore. Tali personaggi vengono inquadrati nella loro solitudine (in tal senso il titolo del disco, Anime Salve, spiriti solitari) che, pur essendo in sé una condizione negativa, costituisce anche uno stato di libertà e mancanza di condizionamenti.

Tutte le canzoni del disco mi piacciono molto. Si colgono atmosfere sudamericane, mediterranee, balcaniche e nei testi fanno capolino il portoghese, il genovese, la lingua rom, il sardo (Disamistade, titolo di un brano, è un termine sardo per dire vendetta, faida).

Il pezzo scelto oggi, che conclude la serie di brani del giorno dedicati a De André (anche se sicuramente ci ritornerò), è A Cumba, scritta in genovese e cantata in duetto con Fossati. La figura della cumba (la colomba) rappresenta una giovane donna che lascia (vola via) la famiglia (il nido) per sposarsi e descrive le sue speranze e la successiva scoperta delle situazioni reali. Riporto anche il link ad un’esecuzione dal vivo, godibile come sempre, insieme al figlio Cristiano. Ricordo quando, all’inizio della sua carriera, De André si rifiutava di fare concerti. Meno male che ci ha ripensato.

 

A Cumba – Fabrizio De Andrè

A Cumba – Fabrizio e Cristiano De André – Live

 

 

Un Faber al giorno – 29 ottobre 2019

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La Domenica delle Salme – Fabrizio De Andrè – Le Nuvole

Dopo Crêuza de Mä, si ritorna parzialmente all’antico. Continua la collaborazione con Mauro Pagani, riprende quella con Massimo Bubola e inizia quella con Ivano Fossati. Un paio di brani in dialetto ligure proseguono il filone etnico, altri riecheggiano delle atmosfere di Rimini e L’Indiano, la scanzonata Don Raffaé, eseguita con cadenza napoletana, diventa un brano di successo commerciale. Monti di Mola, in dialetto gallurese, costituisce un omaggio alla Sardegna, terra di adozione di de André.

Il brano di oggi è La Domenica delle Salme, introdotta dall’esecuzione al piano di un pezzo di Čajkovskij, scritta da De André e Pagani e che costituisce la parentesi “impegnata” dell’album. Il testo è costituito da una serie di appunti di giornale degli ultimi due anni (l’album è del 1990). Da questi appunti trae origine la narrazione che coinvolge gli anni di piombo, la successiva normalizzazione e la definitiva vittoria della stupidità, della superficialità e della mancanza di morale. Tra i riferimenti principali quello ai colleghi cantautori, alla fine della loro stagione “impegnata” ed ormai asserviti al potere, e ai rigurgiti nazisti nella Germania dell’Est (la scimmia del quarto reich). Celebre anche la citazione del suo “illustre cugino de Andrade”, il poeta brasiliano Oswald de Andrade, molto apprezzato da Fabrizio.

 

La Domenica delle Salme – Fabrizio De André

Film al cinema – Downton Abbey

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Sono andato a vedere questo film, presentato, in anteprima per l’Italia, alla Festa del Cinema di Roma 2019, senza sapere che è il sequel cinematografico di una serie televisiva britannica il cui ultimo episodio è stato trasmesso nel 2015. Non avevo visto alcun episodio della serie televisiva, ma ciò non ha creato alcun problema nel seguire la trama e nel calarsi nel microcosmo della tenuta dello Yorkshire in cui si svolge la storia.

Il film si fa apprezzare per i costumi storici (siamo nel 1927) e per i dialoghi ricchi di humor inglese. La trama è ben articolata con diverse situazioni che si intersecano sul palcoscenico costituito da una tenuta di campagna che viene visitata dal re in occasione di un suo giro per la Gran Bretagna.

L’avvenimento principale su cui ruota il film è la visita reale a Downton Abbey e la lotta tra la servitù locale ed il personale di servizio al seguito del re che, all’inizio, colonizza la tenuta di campagna con arroganza e protervia. Mentre gli inservienti locali si disputano l’onore di servire il re con cuochi e attendenti reali, ricorrendo anche a godibili colpi bassi, si sviluppano altre storie: l’incontro tra due cugine aristocratiche in lite per motivi di eredità; un tentativo di attentato al re da parte di un repubblicano irlandese; la nascita di un amore tra il giovane vedovo di una figlia del conte (irlandese repubblicano, ma leale alla nobile famiglia) e la cameriera di una nobildonna al seguito del re; l’annuncio, da parte di un’altra figlia del conte, del suo stato di gravidanza al marito, destinato ad una missione in India, con la conseguenza che lo stesso chiede al re di essere esentato; una storia d’amore omosessuale in un contesto storico in cui l’omosessualità era considerato reato.

Il film, nella sua complessiva lentezza, scorre bene, con dialoghi frizzanti, ottimi attori, una buona fotografia e un’ambientazione storica che consente allo spettatore di comprendere la vita dell’aristocrazia britannica del tempo. Non un film memorabile, a mio giudizio, ma, tutto sommato, godibile.

Un Faber al giorno – 28 ottobre 2019

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E siamo arrivati all’incontro tra De André e la world music, nel 1984. Il disco è cantato interamente in dialetto genovese ed è stato realizzato in collaborazione con Mauro Pagani, grande musicista e ricercatore musicale non nuovo a collaborare con Fabrizio, che ha composto tutte le musiche.

Secondo quanto più volte affermato dagli autori, Pagani aveva già scritto le musiche e restava da decidere quale lingua usare per comporre i testi. La scelta cadde sul dialetto ligure, ritenuto la sintesi di altre lingue del Mediterraneo, arricchito, in diversi secoli di commerci e scambi anche culturali, da parole provenienti dal greco, dall’arabo, dallo spagnolo, dal francese. Anche gli strumenti utilizzati sono tradizionalmente tipici dell’area del Mediterraneo.

Il brano più popolare del disco è la celeberrima Crêuza de Mä, sentiero di collegamento tra l’entroterra e il mare, dedicata ai marinai ed al loro mondo pieno di incertezze per il fatto di essere costantemente in balia del mare e alle sensazioni provate nel rientro a casa dopo la navigazione. Tutte le canzoni dell’album sono, comunque, molto belle e giustificano il fatto che il disco sia considerato una pietra miliare della musica etnica, e non solo, internazionale.

La canzone scelta per oggi è Jamin-a. Si parla di una prostituta che lavora al porto e che costituisce il sogno amoroso dei marinai per le sue abilità amatorie. Riporto anche il link ad una versione dal vivo molto godibile.

 

Jamin-a – Fabrizio De André

Jamin-a – Fabrizio De André dal vivo

Un Faber al giorno – 27 ottobre 2019

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Fiume Sand Creek – Fabrizio De André – album omonimo, detto dell’Indiano

Siamo nel 1981 e prosegue la collaborazione con Massimo Bubola. Il filo conduttore del disco è il confronto tra i popoli sardo e pellerossa, che, pur essendo diversi tra loro, sono minacciati da invasori esterni.

Dell’album fanno parte canzoni famose come Hotel Supramonte, che parla del sequestro subito da Fabrizio e Dori Ghezzi nel 1979 in Sardegna, Quello che non Ho e Se ti Tagliassero a Pezzetti. Per oggi ho scelto Fiume Sand Creek, che narra di un massacro di pellerossa Cheyenne da parte dell’esercito americano, avvenuto nel 1864, nel corso del quale furono uccisi molte donne e bambini. Nella canzone, una ballata in stile folk americano, la storia è raccontata da un bambino pellerossa scampato al massacro che crede si sia trattato di un sogno. Riporto anche il link all’esecuzione, meno ritmica e più “sognata”, di Ligabue nel corso del concerto commemorativo di De André.

 

Fiume Sand Creek – Fabrizio De André

Fiume Sand Creek – Luciano Ligabue

Inter – Parma 2 – 2

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Partita appena finita. Come prima cosa vorrei sapere perché chi gioca il mercoledì in Champions deve rigiocare al sabato pomeriggio, al pari di altri (gli incolori) che hanno giocato il martedì. La considerazione nasce dall’aver visto la mia squadra stanca, anche alla luce di una sua carenza strutturale: la rosa corta. Brozovic mi è sembrato in affanno, così come Godin ed altri, e Biraghi non vale Asamoah, mentre Lukaku, in questo momento, è uno stanco cronico (anche se nella ripresa si è mosso molto meglio, gol a parte). L’altra cosa che mi lasciava inquieto era la nostra difesa a tre contro i velocisti del Parma. Infatti, a seguito di due nostri errori a centrocampo, è stata infilata, consentendo la realizzazione dei due gol dei ducali. Non è la difesa a tre in sé ad essere imputata, ma la sua composizione, in quanto non abbiamo un solo difensore veloce (alla Cordoba, per intenderci). Spero che questo tema non torni ancora di attualità in futuro.

Per il resto, una partita che si doveva vincere e che, alla fine, avremmo potuto portare a casa. Note liete l’inesauribile Barella, un ottimo Candreva ed un buon Lautaro. Nel Parma, molto buono Kulusevski ed impressionante. per la capacità di trovarsi sempre dove finiva il pallone, Scozzarella. Forse mancherebbe un rigore su Lautaro, ma non è una novità.

 

Un Faber al giorno – 26 ottobre 2019

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Andrea – Fabrizio De André – Rimini

Dopo quella con De Gregori, inizia la collaborazione con il cantautore Massimo Bubola (famoso anche per aver composto Il Cielo di Irlanda, interpretato da Fiorella Mannoia) e prosegue il viaggio nella musica folk e pop con il conseguente abbandono delle atmosfere da chanson francese. Il disco, del 1978, contiene, infatti, anche una versione italiana, con inserimenti campani nel testo, di un brano di Bob Dylan, Romance in Durango (Desire, 1976).

Da notare il riferimento a temi politici e ai personaggi cari alla produzione di De André come prostitute, omosessuali e tossicodipendenti. Una delle canzoni che contengono riferimenti politici, oltre a Rimini e Coda di Lupo, è Andrea. Il brano, fortemente antimilitarista, narra di una storia d’amore omosessuale durante la prima guerra mondiale con Andrea che si getta in un pozzo dopo aver appreso della morte, al fronte, del compagno.

Ascoltiamo Andrea nella versione originale e in quella, più “ritmata” dei concerti con la PFM.

 

Andrea – Fabrizio De André

Andrea – Fabrizio De André con la PFM

 

Un Faber al giorno – 25 ottobre 2019

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Canzone dell’Estate – Fabrizio De André – Volume 8

Uno degli album di De André, del 1975, che più mi piace, nato dalla collaborazione con l’altro mostro sacro della canzone d’autore italiana, Francesco De Gregori. Due artisti molto diversi tra loro che si integrano benissimo, tirando fuori risultati inaspettati. La presenza di De Gregori si nota per le atmosfere folk di alcuni pezzi e per alcune perle come Le Storie di Ieri e Canzone dell’Estate, il brano di oggi di cui Francesco ha composto interamente la musica. Tra gli altri brani del disco, composto interamente in Sardegna, mi piacciono molto anche La Cattiva Strada, Oceano e Nancy.

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L’album contiene anche Amico Fragile, di cui De André ebbe a dire: “La canzone più importante che abbia mai scritto è forse “Amico fragile”, sicuramente quella che più mi appartiene. È un pezzo della mia vita: ho raccontato un artista che sa di essere utile agli altri, eppure fallisce il suo compito quando la gente non si rende più conto di avere bisogno degli artisti”.

Canzone dell’Estate narra di un benestante che ha appagato tutte le sue aspirazioni e che non riesce più a volare, metafora del non avere più sogni da realizzare, per i quali lottare. Brano tipicamente “Degregoriano” e, infatti, riporto, oltre al link della canzone dell’album, anche la versione di Francesco, più intimistica”, a sua volta contenuta in un disco del cantautore romano.

 

Canzone dell’Estate – Fabrizio De André

Canzone dell’Estate – Francesco De Gregori