Nuie e ll’Acqua – Enzo Avitabile – Festa Farina e Forca
Prima di ascoltare questo cd, per me Enzo Avitabile era quello di Soul Express: musica funky che scimmiottava l’originale, anche se eseguita da un musicista di ottimo livello.
Avevo già visto, precedentemente, un’esibizione al Concertone del Primo Maggio di Avitabile e i Bottari di Portici e la loro musica non mi era dispiaciuta, diversa rispetto al vecchio Soul Express. Fu, quindi, naturale, vedendomelo davanti in edicola, acquistare questo cd, credo edito dal Manifesto.
La nuova musica di Avitabile (eravamo intorno al 2007) mi piacque subito molto per le atmosfere da centro del Mediterraneo, i riferimenti al Medio Oriente e, talvolta, anche all’Africa subsahariana, gli strumenti tradizionali utilizzati con maestria. Un classico esempio di world music molto ben fatta. Perfino il dialetto napoletano, che non conosco, nel modo di esprimersi di Enzo sembra diverso, più selvaggio rispetto, non solo, ai vecchi cantanti dei classici partenopei, ma anche ai più moderni Pino Daniele e compagni. Anche i testi, storici o di impegno sociale, risultano mai banali e di livello.
Per oggi ho scelto il brano Nuie e ll’Acqua, una canzone/preghiera sui migranti, composta prima ancora che la tematica diventasse oggetto di bieche speculazioni politiche. Fuori dalle considerazioni legate alla politica o alla cronaca, il migrante trova rifugio nello spirito universalistico della natura. Avitabile, con le sue canzoni, è spesso dalla parte degli ultimi e questo brano ne è un esempio.