
Romanzo del 2014, della serie con protagonista l’avvocato Guido Guerrieri, qualificabile come legal-thriller, senza morti assassinati e con un forte dissidio interno del protagonista. Un giallo anomalo, con una profonda riflessione sul mondo della giustizia, in generale, e del ruolo dell’avvocato, in particolare.
La storia inizia con l’avvocato che fa assolvere un imputato dall’accusa di stupro. L’accusato, mentre era assente da Bari, era stato difeso molto superficialmente dall’avvocato d’ufficio e la sua posizione processuale era gravemente compromessa. Grazie alla sua capacità di analisi, Guerrieri, ben coadiuvato dal socio di studio Consuelo, riesce a ribaltare la situazione e a fare assolvere l’imputato. Decisiva la collaborazione di Annapaola, ex cronista d’assalto e ottima investigatrice.
L’eco di questa ottima strategia difensiva, arriva all’orecchio del presidente del Tribunale del Riesame, che sospetta di essere oggetto di un’indagine per corruzione, a seguito delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. Il magistrato e Guerrieri si conoscono fin dai tempi del liceo, quando Larocca, così si chiama il giudice, era già uno studente modello, avviato verso una veloce e brillante laurea in giurisprudenza, seguita dal superamento, giovanissimo e con voti altissimi, del concorso per diventare magistrato. Guerrieri accetta l’incarico, imposta la strategia difensiva e sguinzaglia Annapaola in cerca di notizie utili al dibattimento.
Il personaggio Guerrieri è molto ben disegnato e descritto, specialmente nel suo travaglio interiore che lo spinge a pensare di abbandonare la professione, insoddisfatto a causa dei compromessi che deve scegliere per svolgerla. È questo l’oggetto dei dialoghi con l’amico poliziotto, Carmelo Tancredi, che lo invoglia a continuare, anche perché lui medesimo, ogni tanto, è assalito da dubbi analoghi. Ottimo professionista, dopo la fine di un’importante storia d’amore, vive da solo dialogando con il sacco da boxe, sport di cui è appassionato e per il quale frequenta una palestra. Non vive benissimo la sua solitudine, ma, allo stesso tempo, ha timore di instaurare nuove relazioni, pur essendo molto attratto da Annapaola, donna ambigua e libera, con la quale, nel romanzo, esce qualche volta, si confida ed ha momenti di intimità. Guerrieri è, comunque, una bella persona, senza lati oscuri: uno con cui è facile identificarsi.
Il romanzo, come gli altri di Carofiglio, scorre bene e gradevolmente. C’è solo una parte, che riporta estratti di atti processuali, che può risultare noiosa, se non ostica, per chi non ha a che vedere con la materia leguleia. Molto profondo il travaglio umano e professionale, che ti coinvolge, inducendo a chiederti come ti comporteresti al posto dell’avvocato Guerrieri.
Bella storia, bel personaggio, trama avvincente, anche senza omicidi. Romanzo che consiglio.