Inter – Cagliari 1 – 1

Inter cagliari

Ennesimo atto di killeraggio arbitrale. Era da tempo che non mi arrabbiavo così. È vero che non abbiamo giocato una grande partita e che, come al solito, assistiamo ad un periodo di inizio d’anno con la condizione della squadra non ottimale. Quest’anno, visto che abbiamo giocatori un po’ più forti di quelli degli scorsi campionati, speravo di non soffrire troppo il periodo negativo ormai consueto e, in effetti, a voler guardare bene, portiamo a casa punti in situazioni nelle quali, in passato, avremmo perso clamorosamente. Quello che mi fa arrabbiare, però, è che una squadra ben attrezzata come la nostra, anche se in una fase negativa, alla fine porta a casa i tre punti contro un avversario inferiore, anche soffrendo e magari non meritando, ma, semplicemente, facendo valere la miglior qualità complessiva dell’impianto. Certo che, se l’assottigliamento del divario a causa del momento negativo coincide con una direzione arbitrale sciagurata e, chissà quanto scientemente, ingiustamente punitiva, si arriva a situazioni nelle quali lasci per strada punti importanti.

La partita, quindi, è risultata più equilibrata di quanto fosse lecito aspettarsi, anzi il Cagliari ha saputo imporre un certo predominio territoriale, ma è stata indirizzata verso il pari, principalmente, dalla pessima prestazione dell’uomo in giallo dal cognome e dalla provenienza poco rassicuranti: Manganiello da Pinerolo.

Questo signore ne ha combinate di ogni. A parte l’aver fischiato a senso unico, innervosendo i nerazzurri, come testimonia l’espulsione di Lautaro, ha sorvolato bellamente su un evidente fallo da rigore su Ashley Young, non ha ravvisato alcuna infrazione quando il pur sciagurato Godin ha perso il pallone per un intervento falloso di Joao Pedro, dal quale ha preso avvio l’azione del gol del pareggio del Cagliari. Non credo alla sfiga, ma la mia convinzione ha vacillato quando il tiro del Ninja è andato, fortuitamente, ad incocciare la caviglia di Bastoni con conseguente spiazzamento di Handanovic. Ci mancava soltanto l’annullamento del gol di Lautaro per una pretesa spinta al difensore assolutamente impercettibile e con l’avversario che, infatti, non si è spostato di un millimetro. Almeno questa ce la siamo risparmiata.

La cosa che lascia più perplessi è la mancata verifica al VAR quando ci sono episodi controversi. Sul gol di Lautaro l’hanno fatta (anche se Manganello non è andato a vedere, ma ha solo atteso il parere del varista), ma negli altri episodi se ne sono guardati bene. E qui viene fuori il problema con il VAR che sta creando tante polemiche e che ha falsato tante partite in questo campionato. Gli arbitri hanno voluto recuperare centralità, tornare ad essere giudici insindacabili, avere il potere di indirizzare le partite ed hanno posto un limite all’utilizzo del VAR, tornando a poter fare il bello e il cattivo tempo a vantaggio di non si sa chi (anche se un sospetto ce l’ho).

Di sicuro mi sono anche stufato di assistere ad un gioco (il calcio italiano) che non ha nulla di appassionante in quanto sabotato dagli arbitri, che non vedono i nostri rigori e ne concedono di molto dubbi ai cascatori scoloriti (quello contro la Roma di Dybala, per esempio) e descritto in maniera scandalosa dagli organi di informazione che fanno un can can mostruoso sul presunto fallo di Lautaro sull’atalantino Toloi e quasi nulla dicono sul gol regolare di Lukaku, annullato a Lecce. E mi sarei stufato anche di chi inveisce pesantemente nel caso di torti subiti, tranne nel caso in cui il beneficiario sia con la maglia bianconera e abbia la sede in Piemonte. Metterò in atto un solitario boicottaggio di tutto il movimento calcistico italiano e non spenderò un centesimo dei miei soldi per loro (giornali, TV, partite), riservandomi soltanto di sostenere, comunque, la mia squadra.

Della partita ho già accennato: sostanziale supremazia territoriale del Cagliari, ma nostro il maggior numero di occasioni, purtroppo non concretizzate. Ashley Young non mi è dispiaciuto e, penso, potrà essere molto utile. Il nostro centrocampo, oltre che decimato, era cotto, con Borja positivo, mentre Barella e Sensi sono ancora lontani dai livelli ammirati prima degli infortuni e si è sentita la mancanza di alternative, visto che l’unica possibile sostituzione era il giovane Agoumé. Speriamo che l’arrivo di Eriksen possa dare respiro al reparto.

Prossimo avversario la Fiorentina, in coppa Italia, e domenica l’Udinese. Speriamo di non dover assistere ad ulteriori sciagure arbitrali e che, nel frattempo, la squadra ritrovi la migliore condizione. Mi chiedo se non sarebbe il caso che la Società si facesse sentire nelle sedi competenti.

 

 

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